Sotto l’albero di Natale cinematografico abbiamo trovato uno dei film di animazione più belli e ad alto tasso sentimentale di questo 2017.
“Ferdinand” è la storia di un toro atipico che non ama combattere, non ha sete di violenza, adora i fiori e gli animali. Vive in un allevamento di tori insieme ad esemplari adulti e a vitellini come lui.
Sono animali convinti che duellare li porti alla gloria desiderata all’interno dell’arena scenario della Corrida, ma non sanno che quella sarà la tappa finale della loro vita da animali.
Ferdinand lo capirà a sue spese quando non vedrà più tornare il padre, ucciso da un matador, trovando così la scintilla per scappare dall’allevamento e trovare ospitalità presso una fattoria in cui si lega alla piccola Nina, diventando inseparabili.
Almeno fino a quando la disobbedienza dell’animale lo porta ad andarla a trovare in città durante la “Festa dei fiori”, che diventa sede di panico tra la folla e di distruzioni floreali. La conseguenza sarà la cattura dell’animale e il ritorno all’allevamento da cui era scappato, dove anni dopo la fuga ritroverà i vecchi compagni divenuti tori come lui.
Valiente non ha mai sopportato l’animo da tenerone di Ferdinand e lo sfida sotto gli occhi di El Primero, giunto all’allevamento per selezionare il toro avversario della sua ultima corrida da matador.
La voglia di fuggire dall’allevamento e dal suo destino di vittima sacrificale porta Ferdinand ad aiutare gli altri tori a trovare la strada verso la libertà, con la collaborazione di una capra psicopatica e di tre porcospini.
E qui termino il breve racconto del film, che merita di essere visto perché è ricco di sorprese, così come di momenti esilaranti. Ad esempio la battaglia a colpi di freestyle tra i tori e il trio di cavalli del recinto accanto, oppure la fuga dei tori a bordo di un furgone.
Se c’è un film che va visto per la capacità di catturare una buonissima fetta di pubblico nonostante il suo dna da “film di animazione”, questo è proprio Ferdinand.