La Casa Bianca è la residenza del presidente degli Stati Uniti, la persona più osservata, controllata e protetta del mondo. E allora come fa un presidente a scomparire senza lasciare traccia?
Partiamo da questa introduzione presa, copiata ed incollata da chiunque abbia scritto riguardo il romanzo “Il Presidente è scomparso”, opera letteraria scritta a quattro mani da Bill Clinton e dal recordman di vendite James Petterson, la prendiamo e la mettiamo da parte per un attimo.
Perché per quanto possa interessare sapere come fa un Presidente a non lasciare traccia, è altrettanto vero che il romanzo ci regala il rischio di uno scenario che se applicato alla vita reale potrebbe mettere i brividi al singolo lettore: che cosa potrebbe accadere se uno Stato, anzi lo Stato più potente al mondo, venisse colpito dal più devastante attacco di cyberterrorismo mai verificatosi nella storia dell’umanità?
La risposta è facile, troppo facile e allo stesso tempo troppo macabra per poter pensarci un secondo di più. E finché ciò non accade, su questo sito potremo continuare a navigare e a scrivere.
È lo scenario che Jon Duncan, Presidente degli Stati Uniti d’America, vuole evitare a tutti i costi per non dover combattere la più grande sciagura che la storia americana abbia mai conosciuto, peggiore dell’effetto già devastante del passaggio di un qualsiasi uragano.
In un clima che lo vede come solo al comando e in un mare di guai, con il processo per impeachment a cui essere sottoposto per aver evitato l’uccisione di Suliman Cindoruk, il leader dei Figli della Jihad, da parte degli ucraini.
È solo il punto di partenza di un romanzo che presenta tutto quello che può essere presente all’interno di una storia che coinvolge il Governo americano, dalle problematiche della politica interna a quella estera, dai tentativi dei rivali politici di ottenere la testa del Presidente a quelli dei terroristi duepuntozero che vogliono la più grande potenza mondiale in ginocchio e che, guarda caso, non vedrà esclusa la nemica di una vita: la Russia.
“Il Presidente è scomparso” ha diviso la critica degli esperti ed i lettori medi, tra coloro che hanno apprezzato il binomio Patterson-Clinton nella stesura del romanzo e quelli che hanno ritenuto la collaborazione come una martellata sui genitali da parte di uno degli scrittori internazionali più affermati e stimati al mondo.
La completa lettura del libro mi porta a dire quella che è stata la sensazione da lettore lasciata dal romanzo. Partendo dal presupposto che NON possono essere pubblicati tutti i segreti della White House (questo in risposta ad un “recensore” su Amazon), la storia ad un certo punto mi ha talmente preso da rischiare di diventare reale, non fosse per la lettura dei nomi dei personaggi che mi ha riportato sul pianeta Terra.
La sola critica non positiva che può essere fatta tocca la lentezza della prima parte del libro, che diventa la sola cosa che mette d’accordo i lettori, diventando abbastanza pesante. Fortunatamente diventa un diesel nel momento in cui le vicende prendono importanti sviluppi, lasciando suspence nel lettore.
Chi è il colpevole in tutto questo? In un qualsiasi giallo di Agatha Christie sarebbe il maggiordomo….