Che l’Europa “sforni leggi” spesso malpensate e che poi vengano messe in pratica da alcune Giunte Italiane senza cognizione di causa, non è fatto nuovo, ma quello che ha colpito lo storico Stabilimento “Vittoria” di Ostia (insieme ad altri stabilimenti del litorale) rischia di diventare un “disastro” burocratico senza precedenti. Ma facciamo un passo indietro : dopo un burrascoso cambiamento riportato sulle concessioni balneari che ha riformulato durata e bandi per “accaparrarsi” un pezzetto di spiaggia, con il decreto legge 131 del 2024 sono state introdotte nuove disposizioni relative alle concessioni balneari. Il testo, in particolare, ha previsto una nuova proroga delle concessioni fino al 30 Settembre 2027 per consentire la predisposizione delle nuove gare. La proroga non ha effetto per le procedure già avviate, che restano quindi salve e non invalidate. In sostanza, è stato concesso un ulteriore periodo di 3 anni circa per dare possibilità ai vari gestori balneari di gestire i nuovi bandi, terminando ove presente, lavori e soprattutto pagamenti per opere immobili eseguite negli anni. Per chi non lo sapesse infatti, quei fazzoletti di sabbia che danno vita al classico “stabilimento balneare” sono e saranno sempre proprietà demaniale. Tutte le opere immobili, come bar, ristoranti etc etc costruiti e “pagati” dal gestore, una volta terminata la licenza, essendo “immobili” restano anch’essi proprietà demaniale.

Il nocciolo della questione è proprio questo : il Comune di Roma non ha aspettato, come da proroga Europea, la data del 2027 ma ha avviato il nuovo bando per il litorale Ostiense con 2 anni abbondanti di anticipo. Ecco il “cul-de-sac” in cui si trova l’ Architetto Cosimo Suriano, attuale gestore dello Stabilimento “Vittoria”, che, negli anni ha saputo creare un punto prestigioso di riferimento (sue sono le opere della famosa Spa, Ristorante e Bar “La Victoria”) con un investimento di oltre 2 milioni di Euro. Investimento che deve ancora essere estinto, data la consistenza della cifra, e che rischia di essere estinto dall’Architetto stesso, senza però beneficiare degli introiti stagionali dello stabilimento, nel caso dovesse perdere il nuovo bando.
<< Con me, altri gestori del Lido di Ostia si trovano in situazioni analoghe – ci dice l’Architetto Cosimo Suriano – . Sapevamo delle nuove normative Europee in merito alle Concessioni Balneari, ma l’Europa stessa ha poi modificato la legge con una proroga fino al 30 settembre 2027, data che avrebbe aiutato noi gestori in scadenza di concessione ad organizzarci per il nuovo bando e farci lavorare per poter estinguere quei debiti fatti per realizzare strutture per dare prestigio e servizio agli stabilimenti stessi. Il Comune di Roma sembra infischiarsene di questa proroga, creando disagio immenso tra noi gestori >>
Un disastro burocratico insomma che lascia esterefatti… meglio sarebbe scrivere che non capiamo se sia stato un errore (come ci auguriamo), o il classico “The Italian Job” di “pressioni e favori”