Vi ho raccontato lo scorso anno della danza orientale di Arianna Mecozzi del suo gruppo di danzatrici e degli spettacoli che crea dal 2009, portando prepotentemente (la danza in quanto arte visiva di movimento si presta benissimo a questo scopo) all’attenzione degli spettatori argomenti fondamentali della natura umana che sono andati di anno in anno dalla bellezza della vita (La Vie en Rose, 2013) a quello della distruzione (Destruction, 2014) con la conseguente rinascita (Ad Vitam Reditus, 2015) c’è stato dopo l’affresco della società odierna (Once Upon a Time, 2016) schiava del denaro fino all’anno scorso con Morias Enkomion la descrizione della follia come conseguenza estrema e pura della libertà.
Siamo alla fine del viaggio? No mi dice Arianna “siamo adesso ad un aspetto molto delicato: il mondo delle donne. Non a sé stante ma in relazione ad un uomo che da sempre ha voluto farle violenza nel tentativo di annientarla, solo in nome della sua presunta superiorità. Non voglio parlare della violenza fisica se ne dice già tanto ogni giorno ma della sua forma peggiore, quella psicologica”.
Per Aspera ad Astra, questo il titolo illuminante dello spettacolo di quest’anno, “è la tappa forse più impegnativa che abbiamo affrontato. Quella di entrare profondamente all’interno di noi stesse, non solo per quello che sentiamo nelle vite delle altre ma anche e soprattutto per quello che subiamo ogni giorno. Questo il messaggio che voglio assolutamente dare a chi verrà a vederci: la battaglia che ognuna di noi combatte quotidianamente per le sue vicende personali si vince meglio con la solidarietà. E’ solo tirando fuori la forza che ognuno ha dentro di sè unita a quella delle altre che possiamo e dobbiamo combattere ogni tipo di sopruso”.
Dalla brochure d’introduzione allo spettacolo: “PER TUTTE LE VIOLENZE CONSUMATE SU DI LEI, PER TUTTE LE UMILIAZIONI CHE HA SUBITO, PER IL SUO CORPO CHE AVETE SFRUTTATO, PER LA SUA INTELLIGENZA CHE AVETE CALPESTATO, PER L’IGNORANZA IN CUI L’AVETE LASCIATA, PER LA LIBERTA’ CHE LE AVETE NEGATO, PER LA BOCCA CHE LE AVETE TAPPATO, PER LE ALI CHE LE AVETE TAGLIATO, PER TUTTO QUESTO: IN PIEDI SIGNORI DAVANTI A UNA DONNA!”
WILLIAM SHAKESPEARE
Ho detto impegnativa. Si perché continua Arianna “lo spettacolo prende spunto dalla storia di questa donna, ma non ho voluto fin dall’inizio renderlo statico. I miei spettacoli devono essere in divenire continuo, seguendo sempre un filo logico ma poi durante i mesi e gli anni
provando le coreografie con le ragazze mi sono sempre più convinta che siano tre le variabili a fare da anima e padrona dell’esibizione: i brani musicali che scelgo, il movimento della danza (e da anni ormai non penso solo a danze orientali ma fondo tutti i generi che più amo e apprezzo) e da ultimo non certo per importanza chi lo esegue. Le danzatrici sono alla fine il mezzo che occorre per esprimere tutto questo, quello che penso e voglio trasmettere, e quindi è confrontandomi con loro ogni giorno che creo il prodotto finale ed è solo grazie a loro, contribuiscono fattivamente con idee e consigli, che l’idea iniziale arriva alla sua forma definitiva”
Non stà certo con le mani in mano e tanto meno a mente rilassata Arianna, ha già l’ispirazione per il 2019 che ci anticipa: ci sarà dopo tutti gli aspetti della natura umana indagati fin’ora la logica conseguenza delle sue errate azioni cioè il Kaos, da cui si tornerà all’ordine naturale.
Ma di questo parleremo l’anno prossimo.
Le musiche per darvi un’idea vanno dal genere classico, al Samba, al Progressive Rock, o a classici come Rien de Rien di Edith Piaf, alla musica gitana, c’è poi una versione del famosissimo brano di Simon & Garfunkel Sound of Silence e il rock di Ozzy Osbourne, tutto questo sapientemente miscelato dai classici della tradizione orientale quali il Khaleegy, il Baladi, il Saidi e il Samai.
Ce n’è per tutti i gusti, ma non è qui il punto. Vedere quanto bene questo affiatatissimo gruppo di donne, parliamo di una quarantina di elementi comprese alcune fantastiche bambine, riesce a rappresentare col ballo argomenti così profondi e importanti è davvero un bello.
Non riesco vi assicuro a rendere con le parole quello che si sente trasparire dalla voce di Arianna quando mi parla di tutto questo e nel mio piccolo posso solo farvi vedere qualche foto e brevi video dalla prova generale. Vi invito caldamente a venire sabato 30 giugno al Teatro Vascello di Roma Via G. Carini 78 ore 21:00, la locandina è qui sotto, per godere di un’ora e mezza di qualcosa davvero di unico.
Vi aspettiamo e buon divertimento.