E’ iniziata ieri nella magnifica cornice del 52° Festival Teatrale di Borgio Verezzi (Savona) la prima di tre serate in cui Pino Quartullo, diretto da Guglielmo Ferro in compagnia di Giovanni Maria Briganti, Rosario Coppolino, Adriano Giraldi, Diana Höbel e Marzia Postogna, interpreta Il fu Mattia Pascal uno dei più noti romanzi pirandelliani. Pino è reduce dai successi di “Agenzia Syrano” al Teatro Golden e “Cogli l’attimo che fugge” con Alessio Boni al Teatro Argentina sempre a Roma, non dimenticando la prima del suo “Come se fosse lei” con accanto Lino Guanciale e Mia Benedetta al Teatro dei Marsi ad aprile scorso.
Appassionato da sempre il nostro Pino del teatro e di Pirandello, e chi lo conosce sa bene quanto l’autore e premio nobel siculo fosse un attentissimo analista introspettivo dell’animo suo, delle persone e quindi dei personaggi che inventava.
“I personaggi apparivano a Pirandello come a Mattia Pascal appaiono i personaggi della sua vita e quindi nello spettacolo si vivono tempi diversi contemporaneamente: il presente e i ricordi, un presente cosciente del fatto di non avere futuro (Mattia ricco, poi povero e ancora ricco e ancora povero) e i ricordi con gli episodi drammatici ma anche quelli belli. C’è un continuo passare da uno stato d’animo all’altro, e questa alternanza come opportunità è per un attore, per me, incredibile. E soprattutto oltre la drammaticità ci sono momenti divertenti, che il pubblico avverte subito e apprezza.
Grande lavoro di Guglielmo Ferro sui personaggi che incrociano Mattia ovvero sugli attori che mi accompagnano, che interpretano perfettamente queste figure della vita del Mattia Pascal-Adriano Meis. Lo consiglio vivamente, la varietà di personaggi rende quest’opera davvero interessante.
Personalmente apprezzo tantissimo questo romanzo perché come il Pascal anch’io avverto il lato grottesco della vita e anche nei momenti che sembrano peggiori non perdo mai l’autoironia”.
Felicissimo oltretutto Pino perché in sole tre settimane sono riusciti a preparare una rappresentazione che di solito richiede più tempo, segno evidentemente di una sintonia e capacità da parte degli interpreti e del regista di rapportarsi l’uno all’altro notevole.
Saranno a Borgio Verezzi ancora il 13 e 14, il 17 al Teatro di Ferento (Viterbo) e il 22 al Plautus Festival di Sarsina (Forlì-Cesena).
Con il suo Come se fosse lei proseguirà il 21 luglio alle Scuderie Aldobrandini di Frascati (Roma) insieme a Paolo Biagiola e Gaia Messerklinger, poi sempre insieme a quest’ultima e con Lino Guanciale il 13 agosto al Festival di Tagliacozzo e il giorno dopo a Pietrabbondante (Isernia).
Insomma se avete piacere di seguire il teatro bello e un suo interprete notevole leggete bene le date e prenotate.
Grazie come sempre a Pino Quartullo per la cortesia e disponibilità.