C’è – o meglio c’è stata – vita su Marte. Un annuncio che suona come una vera e propria bomba. Ma che non viene dalla Nasa né dalle altre agenzie spaziali che da tempo stanno studiando da vicinissimo il pianeta rosso. A sostenerlo è Barry DiGregorio, scienziato alla University of Buckingham specializzato in icnologia, ovvero la branca della paleontologia e della biologia che si occupa dello studio delle tracce lasciate dagli organismi animali su rocce o altri sedimenti. DiGregorio, in particolare, ha esaminato in dettaglio alcune delle foto scattate da Curiosity, il rover della Nasa che da anni scorrazza sul suolo marziano (nonostante la missione fosse stata originariamente pianificata per durare al più due anni), e sostiene di avere ravvisato, su diverse rocce, tracce di fossili molto simili a quelli – terrestri – del periodo dell’Ordoviciano, più o meno 450 milioni di anni fa. Tracce che, continua DiGregorio, potrebbero essere le prove che, in passato, Marte sia stato abitato da creature animali.