Da sempre istintivamente vicino agli animali lo sapete, ho voluto parlare con qualcuno che per professione ma prima ancora per amore e passione si occupa di una specie animale diciamo ancora rara in ambito domestico, ma che negli ultimi tempi sta aumentando molto in numero assoluto: i pappagalli.
Gianluca Ranzan originario di Schio Vicenza, si definisce un “coach” di pappagalli (sul suo sito la definizione è comportamentista trainer addestratore, potete trovarlo anche sul profilo facebook e la pagina dell’associazione no profit “Pappagalli in volo”da lui fondata) che dopo aver scelto i pappagalli, amore e passione dicevo ne possiede ora 15, ha effettuato vari corsi per imparare e capire la loro natura.
Qualche curiosità riguardo al mondo dei pappagalli: è bene sapere che ne esistono circa 360 specie al mondo, provenienti per lo più da zone tropicali e sub-tropicali. L’adattamento alle temperature anche più fredde delle nostre avviene molto facilmente, infatti alcune specie sono diventate un problema per l’agricoltura in quanto si cibano di olive o ciliege rovinando il lavoro di una stagione intera.“Il punto è che non trattandosi di animali autoctoni non hanno predatori presenti in zona e continuano a riprodursi”, mi spiega Gianluca.
La professione del coach: “Ho appreso molto da Susan Friedman, una delle più grandi studiose comportamentiste che insegna il comportamento operante e ho iniziato a lavorare con questi splendidi animali oltre vent’anni fa prima nel mondo dello spettacolo (video pubblicitari, di moda o ancora per circhi) e poi con esibizioni in talent show e circhi famosi, girando così in lungo e largo l’Europa”.
Ed è stato appunto in tutti questi viaggi mi racconta Gianluca che “osservando le realtà locali e il modo in cui venivano all’estero tenuti i pappagalli un anno fa circa ho preso la decisione di tralasciare esibizioni e viaggi per iniziare ad utilizzare in Italia le mie conoscenze la mia competenza e aiutare quelli che ne vogliono acquistare uno o che magari hanno già un esemplare in casa che presenta problemi a relazionarsi e comunicare, ricordo che stiamo parlando di animali altamente sociali e quindi la loro convivenza con altri esseri viventi è normale, va solamente trovato il giusto equilibrio”.
E’ così che Gianluca diventa un “coach” un “trainer”, insomma un educatore a tutti gli effetti.
“Occorre sempre molta esperienza, molto studio, molta preparazione, perché si lavora su esseri viventi, con emozioni e aspettative da parte dei compagni umani e anche degli stessi esemplari. Negli ultimi tempi per fortuna è cambiata molto la sensibilità nei confronti degli animali e anche se ad esempio la disponibilità economica è diminuita rispetto ad anni fa, una sensibilità maggiore porta ad acquisire informazioni per un rapporto migliore di vita coi nostri compagni, che siano a quattro zampe o a due ali”.
Continua: “Mai dimenticare che il pappagallo non è un animale domestico nell’accezione classica, che caratterialmente è un opportunista e nei rapporti con gli altri è definibile naturalmente di istinto paritario. In merito a quello che si definisce l’addestramento io ho visto che paradossalmente non si deve educare l’animale bensì il proprietario, e questo poi deve capire come rapportarsi al pappagallo. Ho notato girando in Italia negli anni che moltissimi pappagalli non stavano bene, non avevano una vita sociale ricca in quanto non riuscivano a comunicare correttamente con il loro compagno umano. Molte persone mi cercavano chiedendomi come fare in merito ad alcuni comportamenti incomprensibili dei loro amici. Si perché è importantissimo sapere che i pappagalli sono è vero molto intelligenti ma quella loro non è un’intelligenza come quella umana, in quanto specie completamente diverse. A partire dal fatto che il pappagallo è un animale-preda e l’uomo no, di conseguenza intelligenze diverse ma anche competenze diverse. E’ fondamentale capire che tenere un pappagallo in casa non è come avere una proprietà bensì un compagno e quindi si deve apprezzare diversamente da una proprietà, il livello l’ho già detto è paritario. Do ut des, fiducia e modo di interagire con l’animale, comunicazione e sempre voglia di recepire reciprocamente. Il pappagallo ad esempio nel rapporto di coppia è monogamo e anche in questo c’è sempre parità tra i due elementi”.
Quando ci si accorge che il pappagallo ha dei problemi?
“Un sintomo da non sottovalutare mai è l’isolamento, se cambia il suo modo di interagire con noi c’è sicuramente qualcosa che non va. Il pappagallo è strutturato psicologicamente per superare stress anche grandi e l’istinto di sopravvivenza lo aiuta molto ma il compito più importante è sempre del proprietario che deve quanto prima avvertire qualsiasi cambiamento”.
Criteri di scelta sulla specie di pappagallo acquistare?
“Sconsiglio decisioni istintive, di pancia. Per scegliere che pappagallo acquistare invito sempre ad informarsi bene prima e capire quali obiettivi si vogliono ottenere con l’animale, il tempo a disposizione da dedicargli, la zona in cui si abita e verrà tutto da sè. L’età media dei pappagalli è variabile ma comunque si parla di animali longevi, alcune specie come le Are ad esempio raggiungono tranquillamente i sessanta-settanta anni ed è esattamente come ho detto per questo che la scelta dell’esemplare deve essere oculata. E’ una scelta di vita vera e propria”.
Quanto costa un esemplare?
“Il costo di un pappagallo a differenza di quello che si pensa è comunque la spesa minore, in quanto poi si deve aggiungere la gabbia, spese veterinarie (saranno necessarie visite periodiche, perché come detto trattandosi di animale-preda il pappagallo non tenderà mai a far vedere che sta male e quindi il ruolo dello specialista è fondamentale) e il costo indiretto a cui non si pensa generalmente cioè quello del tempo che gli dovremo dedicare”.
Gli domando necessariamente della logistica. Non trattandosi ovviamente di un cane o un gatto cosa dobbiamo fare?
“Spazi in casa, ovviamente una gabbia grande il più possibile o una voliera perché non si può e non si deve lasciare libero l’animale tutte le ventiquattro ore. Meglio poco tempo fuori ma produttivo, in modo da migliorare il rapporto con l’uomo e poi appunto fondamentale il discorso del volo libero. Specialmente se grande il pappagallo ha la necessità di volare e ampi spazi”.
Da questa considerazione è normale passare all’aspetto riguardante la natura del pappagallo, e cioè il volo.
Gianluca insegna volo libero. “Il Free flight, il volo libero in spazi aperti dei pappagalli, è sempre stato considerato quasi un tabù in Italia e pericoloso per varie ragioni. Io invece ho dimostrato che si può fare in tutta sicurezza per l’animale e per chi è lì, sempre seguito da un trainer e senza paura di perderlo. Il concetto è che il pappagallo ha le ali ed è quindi giusto che voli, un vero sogno per me che sto vedendo finalmente realizzarsi proprio attraverso la mia associazione Pappagalli in volo la quale si occupa di tenere dei corsi che spaziano dai problemi comportamentali, all’alimentazione fino al volo libero”.
Si è appena svolto lo scorso 18 febbraio a Roma il primo raduno nazionale di Free Flight in cui è stato presente Gianluca Ranzan in compagnia di molti appassionati, tra i quali l’onnipresente quando si tratta di animali, e non solo, attore comico romano Enzo Salvi. Potete vedere qui bellissime foto e video sue e dei suoi amici insieme a Gianluca a cui facciamo i complimenti per la professione che ha scelto, sempre nell’ottica di avvicinare l’animale uomo agli altri e favorire una migliore convivenza fra tutti.