Mi dice un amico: abbiamo capito che sei un animalista convinto e che sei contrario alla dismissione degli animali dei circhi, ma non credi che ci possa essere un punto di vista differente? Certo dico io, fammi un esempio. E mi pone una serie di domande che ritengo lecite e intelligenti da parte di chi ama gli animali. Allora mi sono detto: perché non girarle direttamente a qualcuno che vive dentro un circo da parecchio? Ho telefonato a Mirella Valerio, trapezista dal 1982 animalista vera e molto conosciuta nell’ambiente circense, da anni al Circo di Mosca.
D: Allora Mirella, molti vorrebbero sapere perché il Circo senza animali non potrebbe esistere. In fondo è risaputo che ce ne sono già.
M: Se parliamo di circhi tradizionali, in Italia c’è stato solo un caso di circo che abbia accettato di dismettere gli animali, il Circo Medini e purtroppo l’esperimento chiamiamolo così è stato un fallimento totale ( http://www.circusnews.it/article/3706/circo-Medini-costretto–alla-Caritas#.WQLxeVXyjDc ) a livello di dover mangiare alla Caritas per sopravvivere dato che il pubblico, è risaputo, vuole vedere gli animali al circo e questo fatto è semplicemente vergognoso perché ricordo che da sempre i Circhi sono abituati ad aiutare tutti come successo in passato in occasione di guerre, alluvioni o terremoti mettendo a disposizione le sue strutture o facendo spettacoli gratis per disabili e bisognosi. Altro esempio conosciutissimo a livello mondiale è il Cirque du Soleil, a prescindere dal fatto che nonostante le altissime sovvenzioni stia attraversando anche lui una fase di grossa crisi, ma parliamo di uno spettacolo itinerante, molto bello, e non di un circo equestre.
D: Non è vero che gli animali stanno bene, la verità è che sono abituati ad essere rinchiusi e non possono conoscere la differenza.
M: Innanzitutto che gli animali non stiano bene non è vero, e si può dimostrare in quanto sono state fatte varie ricerche scientifiche, svolte analisi dello stress e questo a livello metabolico ma non basta, gli animali si devono venire a vedere di persona noi siamo sempre stati e lo siamo ora ancora di più a disposizione. Riguardo al fatto che siano rinchiusi ricordo che ci sono stati, tutti ne sono a conoscenza, molti episodi invece di canili lager come quello di Rovereto in cui non c’è neanche luce o acqua per gli ospiti e sono veramente maltrattati per non parlare poi per esempio di privati che tengono i loro animali sempre in casa per esempio….
Mirella in compagnia del notoriamente amico degli animali Enzo Salvi
D: Le necessità e il benessere degli animali non possono essere garantiti in un ambiente che non è il loro.
M: Io sono convintissima che sia più importante il come vivi e non dove, in fondo non vale lo stesso anche per le persone? Io conosco personalmente una famiglia di circensi con sei figli cresciuti benissimo dentro una roulotte che hanno potuto studiare e laurearsi e di un’altra con un bambino cresciuto in una villa con parco e piscina per il quale sono dovuti ricorrere all’aiuto di uno psicologo. Quando si crea una simbiosi totale tra il circense e l’animale, tutti gli animali senza differenza, l’ambiente non conta più né per loro né per noi (video a fine articolo). L’ambiente che non è il loro è un concetto sbagliato: questi esemplari sono nati nei circhi e quindi è il loro ambiente. Se un bambino per esempio di colore nasce in Italia il suo ambiente è l’Italia, anche se a chi lo guarda non sembra così.
D: Etologi di fama mondiale sostengono che gli animali soffrono e sono sottoposti a esercizi contro natura e stressanti.
M: In realtà conosco di nome un solo etologo tale Steven Harris e so per certo che ha forti legami con una nota organizzazione animalista e che molto stranamente possiede un centro di recupero (ricordo che tali centri percepiscono sovvenzioni statali proprio per il mantenimento degli animali sequestrati) e che per chi non lo sapesse questo signore in Inghilterra è stato denunciato per fanatismo nonché radiato dall’ordine dei medici veterinari; poi riguardo alle sue competenze abbiamo tutti forti dubbi. Lui sostiene queste teorie, ma ci sono al contrario ricerche scientifiche fatte qui da etologi che hanno passato migliaia di ore nei circhi secondo le quali il livello di benessere di questi animali è più elevato di quelli ad esempio degli animali tenuti in appartamenti, comprensibile peraltro in quanto i nostri animali sono nello stesso ambiente tutti insieme e non isolati magari come succede nelle case. In tutto questo sono determinanti due fattori: l’affetto, e mi sembra che ho già detto chiaramente come siamo noi dei circhi e il secondo l’aspetto lavorativo, dovrei comunque tenere bene un animale in quanto lo devo far esibire…
D: Solo in natura gli animali possono essere felici. E’ stato chiesto dalla Federazione Veterinari Europei, insieme alla Federazione Nazionale Ordine Veterinari Italiani , di proibire l’utilizzo di mammiferi esotici nei circhi perché non possono essere soddisfatte le loro esigenze fisiologiche, mentali e sociali.
M: Parlando di felicità con lo stesso principio anche gatti, cani, uccelli e altri animali detenuti in case private non possono esserlo, ma non mi risulta sia così. Come le persone permettono nei loro appartamenti di fare più o meno ciò che piace ai loro amici a quattro zampe e non, così nel Circo noi permettiamo agli animali di seguire il loro istinto e piacere. Riguardo alle richieste degli ordini veterinari, qualcuno di loro si è mai presentato nei nostri circhi chiedendo di fare delle ricerche? In questi presunti studi fatti da loro non sono mai stati dichiarate quante ore hanno studiato i comportamenti, su quali specie animali, i nominativi dei circhi visitati o i curricula dei veterinari stessi, perché per giudicare da questo profilo un esemplare è necessario un etologo comportamentalista non un comune medico veterinario. Ho già detto dell’analisi dello stress, vorrei io sapere in che maniera questa analisi è stata fatta.
D: Come la mettiamo col rischio sicurezza?
M: Io credo che nei Circhi il rischio sicurezza sia il più basso, in quanto la Leggeimpone controlli rigorosissimi e se parliamo poi di episodi di animali liberati è perché qualcuno è riuscito furtivamente ad introdursi e farlo appositamente, parlando del recente caso della tigre scappata in Sicilia (http://livesicilia.it/2017/01/31/un-grido-passadda-e-la-tigre-si-scanso_822274/ ) come tutti sanno si è risolto tranquillamente mentre lo stesso giorno un neonato è stato aggredito e ucciso da due cani, i quali ora si trovano in un centro apposito di rieducazione. Accadono molti più incidenti con animali domestici, ma purtroppo fa scalpore la tigre o il leone che “scappano” dal circo. E soprattutto non è mai successo che un animale uscito da un circo abbia ucciso qualcuno, mentre non si può dire lo stesso dei cani ad esempio. Siamo per legge continuamente sottoposti a controlli alle strutture e agli animali, ma vi faccio un esempio: tornando dall’Ungheria sono rientrati con noi in italia due neonati e la cosa strana è che nessuno ha pensato mai di chiederci certificati di nascita e altri documenti riguardo a loro, o anche dei bambini non si preoccupa nessuno se si inseriscono in cattività…cioè in un circo…e visto che noi da quando siamo rientrati abbiamo avuto controlli molto severi come mai non si è mai presentato nessun assistente sociale a occuparsi del benessere dei bambini? Posso allora pensare che ci sia una volontà specifica di togliere ai Circhi tutti gli animali?
D: Perché siete contrari ad un trasferimento degli animali nei centri di recupero?
M: Ci sono stati casi come nel centro di Semproniano, basta andare su internet, di animali sequestrati e poi morti. Consiglio a tutti di andare a vedere questo video(https://www.youtube.com/watch?v=wRzGtPi7kCo) per capire in che condizioni vengono tenuti questi animali, e poi nei centri non è possibile entrare fare foto e video o se hai animali sequestrati neanche te li fanno vedere, mentre noi siamo sempre stati a disposizione. Non dimenticando l’inchiesta per peculato sempre riguardo al centro di Semproniano (https://www.google.it/amp/www.lanazione.it/grosseto/cronaca/crasm-semproniano-inchiesta-1.1546716/amp). Io sono convinta che si speculi e basta, in quanto questi centri già prendono molte donazioni da privati e sovvenzioni dallo Stato. I medici veterinari europei nella relazione inviata al Senato dicono di avere un centro di recupero in Olanda, ma queste persone capiscono qualcosa di animali? Il clima a cui sono abituati è questo in Italia e me li porti in Olanda, qui c’è da riflettere.
D: Per quanto riguarda i contributi statali? La L.A.V. chiede che i fondi del Fondo Unico dello Spettacolo (Fus) vengano dirottati sui centri di recupero.
M: Noi non abbiamo mai avuto alcuna sovvenzione e non siamo i soli. E comunque al riguardo io sostengo sia allora meglio utilizzarli per raccogliere ad esempio i randagi malati e abbandonati in strada vista l’entità del fenomeno in Italia. E poi vorrei sapere dalla L.A.V.e dai politici dato che con questi fondi viene tenuta aperta la Casa di Riposo per lo Spettacolo Viaggiante a Scandicci se hanno già previsto un centro di concentramento anche per loro….
Io e tutta la mia famiglia mettiamo anima e corpo per i nostri animali e compagni di vita e tremo al solo pensiero che un domani potrebbero non esserci più per colpa di alcune persone che non vogliono venire a verificare la vera realtà di come vivono e viviamo con i nostri amatissimi. Loro sono la nostra vita, se venisse approvata la legge sarebbe una grandissima ingiustizia per gli animali e per noi in quanto noi viviamo per loro, sarebbe come togliere la penna ad un scrittore, come potrebbe mai raccontare e scrivere un libro? Io potrei vivere benissimo anche senza animali visto che lavoro al trapezio, ma non potrei mai essere felice senza i miei animali e alla sera guardandomi le mani consumate dal lavoro che comporta accudirli tutto il giorno mi rende felice della scelta di schiavitù che ho fatto per loro e alla mattina il primo pensiero è per loro, vedere le loro faccine contente e di darmi il buon giorno con la voglia di fare qualcosa di nuovo mi riempie la vita di felicità perché so che loro sono felici di condividere la loro vita con me e la mia famiglia. Quando arriverà il giorno che le mie mani non saranno più nere e piene di calli sarà il giorno più brutto della mia vita perché vorrà dire che mi avranno tolto la mia esistenza e quella dei miei animali…. Il concetto che voglio far capire è che noi non siamo i padroni degli animali, ognuno di loro appartiene a se stesso. Noi siamo solamente i keepers, ovvero quelli che hanno il dovere e la fortuna di potersene prendere cura.
Per concludere Mirella Valerio ci dice che i Circensi sono stanchi, quello che chiedono è solamente che si rispetti la Legge in vigore, la 18 marzo 1968 n. 337, il suolo pubblico necessario non per il nostro personale benessere o interesse ma per quello dei nostri animali. Si sfoga dicendo che i suoi animali non li toccherà nessuno, perché molti cittadini amanti degli animali sono dalla loro parte e li difenderanno a tutti i costi.
Avrei voluto con questa intervista poter dare una parte di ragione al mio amico, ma sinceramente le parole accorate di Mirella di autentico amore verso i suoi animali, di quello che è il circo insieme a loro e di quello che diventerebbe senza non hanno lasciato margini. Non finisce qui.