Ci sono cose che non cambiano mai. Ci sono professioni che non cambiano mai e consentono a noi amanti del bello di poter godere di momenti splendidi quando assistiamo ad uno spettacolo .
Ci sono professionisti dello spettacolo che grazie alla passione che mettono nella recitazione fanno sì che questi momenti si ripetano ogni volta e anzi aumentino la loro intensità.
Ho avuto la fortuna di assistere ad uno di questi esempi di recitazione.
“Quando eravamo repressi 3.0” (la terza versione questa, aggiornata ai tempi di internet) è il titolo della famosa commedia teatrale ideata scritta diretta e interpretata da Pino Quartullo (di cui ho recentemente parlato) dal 1990, in teatro oltre che al cinema (ricordo l’adattamento cinematografico del 1992 con P. Quartullo, A. Gassman, Lucrezia Lante della Rovere e Francesca D’Aloja interpreti principali insieme al grande Vittorio Gassman).
In questi giorni è interpretata di nuovo qui a Roma al Teatro Roma dalla sua compagnia dopo il grande successo dello scorso anno al Teatro Ghione, compagnia composta dai magnifici quattro (in rigoroso ordine alfabetico) Francesca Bellucci, Annabella Calabrese, Matteo Cirillo e Tiziano Floreani ( potete vederli in alcune immagini dello spettacolo in fondo).
Mi dice Pino con un moto di (meritato) orgoglio che il “successo di pubblico e critica riscosso dimostra che non è necessariamente obbligatoria la presenza di attori navigati, anzi la freschezza recitativa di questi quattro giovani bravissimi protagonisti è la prova
che in Italia siamo pieni, basta cercarli, di talenti in grado di confrontarsi come in questo caso con opere storiche e reggere il confronto negli anni con chi le ha interpretate prima di loro”.
Da rimarcare è la freschezza di una commedia ideata quando il web era una parola sconosciuta, a differenza di oggi che non se ne può più fare a meno. Infatti gli attori come vi ho detto cresciuti al tempo di internet e Pino stesso mi hanno confermato che gli adattamenti introdotti non hanno minimamente intaccato lo spirito con cui è stata scritta, anzi molto bene si sono adattati al modo di vivere e alle abitudini che abbiamo adesso.
Come mi dicono essere stato un grande piacere lavorare in teatro grazie alla produzione di Ferruccio Barone con Pino Quartullo in questo suo ruolo di regista oltre che autore e mi svelano anche essere un grande perfezionista che dedica molto tempo alla cura di ogni particolare. Ecco spiegata un’altra ragione del successo delle opere che porta in teatro.
La vera perla però è secondo me il tema della commedia quasi predittivo nel 1990 e più che mai attuale in quanto parla di un argomento delicato ma trattato con la solita vena ironica dal suo autore: il fisiologico calo del desiderio all’interno della coppia.
E’ da questo presupposto che si dipana la storia dell’appuntamento un po’ furtivo in una pensioncina isolata tra due coppie che cercano appunto attraverso un incontro a quattro di risolvere le loro problematiche sessuali. Ed è proprio qui che ho assistito al momento splendido che vi ho detto, perché la naturalezza e la padronanza del palcoscenico degli attori ha permesso di assistere con grande piacere ad un’ora e mezza di vera recitazione. Pino come sempre ha saputo scegliere bene.
Francesca Bellucci diplomata alla Fonderia delle Arti di Giampiero Ingrassia ha proseguito la sua formazione con Francesca De Sapio (è stato solo l’inizio ne sono sicuro) protagonista della web serie Roles vincitrice del Roma Fiction Festival 2013, ha recitato anche con altri colleghi conosciuti al grande pubblico come Michele La Ginestra e Beatrice Fazi.
Annabella Calabrese trapiantata a Roma giovanissima con diploma all’Accademia d’Arte Drammatica Pietro Sharoff ha recitato in fiction televisive sotto la regia di Cinzia Th Torrini ed Enrico Oldoini, diretta da Lamberto Bava nel film Twins.
Matteo Cirillo diploma con borsa di studio all‘Accademia d’Arte Drammatica del Teatro Quirino ha lavorato in teatro con nomi del calibro di Giorgio Albertazzi e Lello Arena ed ha recitato nella web serie Fired diretta da Federico Malafronte premiata al Roma Web Festival 2016 come migliore web serie italiana ed altri premi già nel suo palmarès.
Tiziano Floreani da ultimo solo per ordine alfabetico ha come biglietto da visita la Scuola di Teatro Popolare di Fiorenzo Fiorentini con la cui compagnia ha recitato più volte, poi commedie cortometraggi videoclip testi classici e ruoli in serie televisive di successo come Squadra Antimafia e Immaturi la serie, anche lui recita in alcune web series e corti.
Non vi voglio dire di più, i presupposti per passare bene e divertirsi del tempo a teatro con questi bravissimi professionisti ci sono tutti, e poi la direzione di Pino Quartullo è una garanzia assoluta…
Sono al Teatro Roma come ho detto fino al 29 aprile, quindi non perdete tempo e correte
non ve ne pentirete ne sono sicuro.