Per artista si intende genericamente colui che si esprime nel campo dell’arte, ma io considero la definizione di artista qualcosa in più: colui che eccelle nel campo dell’arte. Perché l’arte è da sempre quel “non so che”, perché ci fa provare o ricordare forti sensazioni e perché io vedo la sua professione come speciale.
Oggi voglio parlare di artisti del cinema, altre volte mi sono già rivolto a loro in quanto la rappresentazione della realtà attraverso lo strumento della cinepresa, ancorché condita da sapienti e fantasiose sceneggiature, credo sia uno degli strumenti più potenti per arrivare al pubblico, pubblico che quando è interessato e attento sa capire profondamente le tematiche portate in scena.
Ho avuto modo di assistere il 28 agosto scorso all’interno della XXIII edizione de “L’Isola del Cinema” presente da giugno a settembre presso l’isola Tiberina di Roma, all’evento Scrivere in Corto dedicato come dice il nome alle ormai numerosissime produzioni di corti ogni anno in Italia.
L’organizzazione di questa edizione si deve a Francesca Piggianelli e Giovanni Fabiano, da elogiare per il grande impegno e l’ottimo risultato ottenuto, i quali hanno presentato registi e attori di ben nove cortometraggi dai titoli “Il viaggio di Sarah”, “Giustizia fai da te”, “A special day”, “L’ultimo pescatore”, “La culla dell’oblio”, “Goccia” e “Un caffè con Antonella”per concludere ma non certo per ragioni di importanza con le due web series (formula questa delle serie di fruizione su web tv di origine statunitense che inizia timidamente a farsi strada anche da noi) “La spes” diretta da Susy Laude (interpretata da Giampietro Preziosa e Dino Abbrescia) e “Fired”, quest’ultima per la regia di Federico Malafronte di cui abbiamo parlato recentemente.
Tra gli artisti presenti ricordo Romina Bufano, Antonio Losito, Pietro De Silva, Kassim Yassim Saleh, Massimiliano Vitullo, Federico Malafronte, Maria Gorini, Mirko Alivernini, Gianni Rosato, Marica Cotognini, Gianmarco Bellumori, Serena De Marco,Giampietro Preziosa, Antonella Salvucci e il conosciutissimo al grande pubblico Giorgio Colangeli.
Devo dire che l’impressione ricevuta dalla proiezione è stata di opere, e perché tengo a definirle così l’avrete capito dalla mia introduzione, a cui tutti dalla regia alla sceneggiatura e ovviamente all’interpretazione si sono dedicati con grande impegno, tutto questo supportato dalla numeroso pubblico intervenuto alla serata e visibilmente soddisfatto.
Molto interessanti alcuni argomenti trattati che viviamo tutti noi spesso in prima persona quotidianamente, quali per esempio la rappresentazione del mercato del lavoro dove si tocca l’argomento scottante del licenziamento molto ben trattato da Federico Malafrontenegli episodi da lui diretti di “Fired” (premiata come miglior web serie italiana lo scorso anno al Roma Web Fest), e ancora quello del desiderio di sostituirsi al potere giudiziario nel divertente e ben fatto “Giustizia fai da te” di Antonio Losito per non parlare de “L’ultimo pescatore” di Gianluca Della Monica interpretato dal noto attore regista e produttore romano Mirko Alivernini insieme a Roberto Rizzoni e Dafne Alivernini, da cui è stato realizzato un film recentemente presentato negli studi di Cinecittà.
Avevo avuto la sensazione che Scrivere in Corto avesse come naturale conclusione una sorta di dibattito, seppur nei limiti di tempo e spazio concessi, con la partecipazione oltre che dei protagonisti (registi, sceneggiatori e attori) anche di produttori e distributori interessati alle opere.
Perché non dimentichiamo che lo scopo del cortometraggio è di risvegliare l’interesse del pubblico per gli argomenti trattati al suo interno, e come posso testimoniare quello presente lo era davvero, ma deve per forza di cose attirare chi permette la concreta realizzazione di tutto questo nell’ottica magari e qui viene la parte più difficile stimolante e impegnativa, di giungere alla decisione di produrre e soprattutto distribuire un film o una serie tv.
Siamo portati a pensare da esterni che qualcuno una mattina si alzi decida di girare un film o una serie e poi via, ma così non è: sono proprio coloro, molto giovani spesso, che iniziano dai cortometraggi a creare quella linfa vitale da cui poi negli anni nascono le grosse produzioni e distribuzioni, mi sembra quindi logico e doveroso supportare proprio queste persone che si dedicano ogni giorno e con enormi sforzi a girare qualcosa di molto bello.
Mi auguro che questo Scrivere in Corto sia stato propedeutico e faccia quindi da apripista agli organizzatori per le prossime edizioni e soprattutto fa piacere vedere che tali eventi siano proposti non solo a Roma, infatti alla Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia il 31 agosto e il primo settembre verranno proiettati ben 18 cortometraggi di giovani autori italiani.
E allora: spazio ai giovani talenti, sono loro il futuro!