La Terra è a rischio carestia e la specie umane potrebbe non sopravvivere. Nicolette Cayman del Bureau di Controllo delle Nascite decide che è il caso di applicare la Legge del Figlio Unico, che consiste nella sottrazione dei figli ad eccezione del primo nato.
Terrence Settman decide di portare in salvo le sette nipoti nate dalla figlia deceduta durante il parto, chiamandole ognuna con un nome della settimana che sarà lo stesso durante il quale sarà concesso loro di uscire.
Lunedì vive di ambizioni e perfezione, Martedì di spinelli da fumare, Mercoledì è la più sportiva, Giovedì è quella ribelle, Venerdì è una nerd, Sabato introversa e Domenica religiosa (va beh, complimenti all’originalità!).
Sette nomi tutt’altro che originali ed una sola identità: Karen Settman, con l’obbligo di condividere le informazioni del quotidiano e con il divieto di svelare di non essere figlie uniche.
Tutto questo fino a quando si arriva al 2073 e alla scomparsa di Lunedì, a cui seguirà quella di Martedì. Le due misteriose sparizioni mettono nel panico le sorelle, che pur cercando di trovare soluzioni vedranno la loro unione di facciata sgretolarsi definitivamente.
In un agguato delle autorità, Domenica rimette la vita, seguita successivamente da Mercoledì che beccherà una bella pallottola in testa con caduta dal tetto di una superficie, da Sabato a cui spetta un’altra pallottola e Venerdì si fa esplodere nel bunker in cui viveva pur di salvare le penne a Giovedì.
Proprio la donna, in collaborazione con un agente, andrà alla ricerca di Lunedì e Martedì, scoprendo segreti che nemmeno lei avrebbe mai immaginato.
Commentando il film dal punto di vista personale, vado controcorrente rispetto alla “noia” citata da una certa parte del pubblico, trovando interessante il film per i tanti colpi di scena che si trovano al suo interno, per i richiami al passato e per la capacità non indifferente di Noomi Rapace di farsi in sette all’interno della pellicola.