Oltre un miliardo di utenti, o giù di lì. Il più grande servizio di messaggistica basato sulla connessione dati evolve in continuazione, come logico che sia, anche in base alle esigenze dei suoi appunto numerosissimi utenti. Ci sono altre applicazioni che offrono un servizio simile di buon livello, la migliore in assoluto è a mio avviso Telegram ma il numero di download è infinitamente più basso e il numero medio quotidiano di utenti ancora più basso (quante app scaricate e poi non usate per mesi o mai?).
Già da settimane è possibile nell’utilizzo della famosa chat cancellare messaggi e allegati inviati entro un tempo limite di sette minuti e sembra che nelle prossime release venga introdotta la possibilità di rispondere all’interno di un gruppo alla sola persona che ha scritto il singolo messaggio allo scopo di “snellire” il numero di messaggi o l’intasamento della chat stessa. Altra novità recentissima è che la registrazione di un messaggio vocale non necessiterà più dello scomodissimo dito premuto sul simbolo del microfono per tutta la sua durata (ma servono poi così tanto questi messaggi vocali…?).
Mi sta tutto bene ma ho un dubbio: non è che tutta questa tecnologia “digitale” ( in tutti i sensi…) rischia di farci perdere il controllo, il contatto con la normalità? Non è meglio la classica vecchia telefonata ad un contraddittorio dai tempi allungati e oltretutto legato ad una connessione che spesso non è stabile (eccezzion fatta forse solo per i grandi centri urbani)? E poi sinceramente ho la sensazione che questa estremizzazione di alcune funzionalità non farà altro che allontanare categorie di persone come anziani e allergici a tanta tecnologia che già annaspano nella semplice installazione di una applicazione, anche perché l’avanzare dell’età porta a cercare sempre meno spesso novità sempre più difficili da metabolizzare.
Staremo a vedere.